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Perché questo blog

Noi giovani redattori dell'Istituto Catanoso- De Gasperi, ci rivolgiamo soprattutto agli studenti del nostro Istituto, ai docenti e agli altri operatori scolastici, ma anche a chiunque mostri curiosità per il mondo della scrittura. Il blog contiene i resoconti di tutte le iniziative della nostra scuola, le informazioni relative a tutte le manifestazioni a cui la scuola partecipa, le interviste alle persone che abbiamo conosciuto durante l'anno e che hanno condiviso con noi il loro tempo e la loro professionalità.  Schoolofblog. Buona lettura!

La redazione del Blog

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CONSIGLIO DI LETTURA #36

Scrivi anche tu il tuo consiglio di lettura, e se in questo momento non hai nessun buon libro tra le mani, puoi chiederlo in prestito alla nostra biblioteca!




Ciao a tutti, il libro che vorrei consigliarvi è “Non chiamateli eroi”, scritto dal magistrato Nicola Gratteri e dall’avvocato Antonio Nicaso. Nicola Gratteri, proprio come noi, ha origini calabresi ed è per questo che la sua carriera non è mai stata facile, anzi quasi sempre difficile ed in salita. Nonostante ciò Gratteri definisce questa regione come uno dei territori più belli ed affascinanti di tutta l’Italia. Ma affinché la Calabria torni a risplendere ha bisogno di liberarsi di ciò che la schiaccia: la mafia.

La mafia è un’organizzazione criminale che nasce in Sicilia, si basa su un codice con delle proprie regole che vanno tutte contro l’onore e l’integrità dello Stato. L’obiettivo di Gratteri è quello di sconfiggere la mafia per ridonare alla Calabria il suo antico splendore, affinché anche i suoi cittadini tornino a vivere onestamente. Da qui possiamo capire che il lavoro di Nicola Gratteri si mescola con sogni e determinazione, nonostante sappia di andare incontro alla morte.

Il titolo fa riferimento a tante persone oneste e innocenti, che non volendosi piegare al potere della mafia hanno perso la loro vita. Il libro è suddiviso in tanti capitoli quante sono le vittime. Una delle storie che mi ha colpito di più è stata quella dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, anche loro due magistrati antimafia che persero la loro vita in Sicilia solo perché svolgevano il loro lavoro contro la criminalità organizzata. Giovanni Falcone morì a Palermo il 23 maggio del 1992, quando la sua auto saltò in aria a causa di un esplosivo. Pochi mesi dopo la sua stessa sorte toccò al suo collega Paolo Borsellino mentre andava a trovare sua madre; con lui persero la vita anche tutti i suoi agenti di scorta, nessuno quel giorno si salvò.

Consiglio questo libro perché tutti dovrebbero lottare contro ciò che è sbagliato.

Cecilia 2C


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