Torna lo spazio dedicato ai libri. I nostri ragazzi, anche durante le vacanze estive, hanno continuato a dialogare con i testi e con la loro unicità, consapevoli che la lettura sia un'attività preziosa, capace di regalare nuove emozioni, di suscitare domande, un modo affascinante per riflettere su noi stessi e sul mondo e per cambiare, magari, la nostra prospettiva.
Ready Player One è un libro interessante di Ernest Cline, per nulla noioso, perché la storia è avvincente e i personaggi sono dei ragazzi comuni che vivono un’avventura unica ed entusiasmante. Romanzo di fantascienza distopica, racconta di un futuro non molto lontano: nell’anno 2044 la Terra è un pianeta sovrappopolato, povero e inquinato dove l’unica via di fuga per le persone è una piattaforma virtuale chiamata OASIS, inventata da un informatico di nome James Hallidy. La vita reale per le persone non è molto bella e tutti preferiscono una vita alternativa dentro OASIS, dove è possibile guadagnare le vite, le skin e la fama. Quando improvvisamente muore James Hallidy, il suo avatar "Anorak l'Onnisciente" annuncia di avere lasciato in eredità OASIS, che vale miliardi di dollari, a chiunque riuscirà a vincere tutte le gare del gioco come in una specie di caccia al tesoro. Così milioni di giocatori decidono di provarci, tra questi c’è il protagonista del romanzo, Wade Owen Watts, conosciuto con il nome di Parzival, che vive nelle “cataste”, un quartiere povero vicino a Oklahoma City, fatto da container ammucchiati uno sull’ altro. Le gare però non saranno facili anche perché tra i concorrenti c’è anche la potente multinazionale IOI (Inovative Online Industries) che è pronta a tutto pur di vincere e mettere le mani su OASIS. James, tuttavia, cercherà in tutti i modi di portare a termine la sua missione.
Durante la lettura, in alcuni momenti, ho pensato che la Terra descritta nel libro potrebbe non essere molto lontano dalla realtà: il pianeta è diventato invivibile a causa dell’inquinamento, delle guerre e delle carestie che hanno ridotto molte persone a rifugiarsi in un modo parallelo, a preferire il metaverso alla vita vera. Ugualmente avviene nel nostro mondo attuale, dove l’uso eccessivo di social network e piattaforme online spesso ci porta ad allontanarci dagli altri e dalla realtà quotidiana.
Consiglio sicuramente il libro a tutti i ragazzi della mia età, agli appassionati di videogiochi semplicemente ma anche a chi vuole trovare uno spunto di riflessione sul mondo che ci circonda.
Vincenzo, 2^D