Estate per me significa gialli e thriller da assaporare lentamente sotto il sole cocente di luglio e agosto perché, per chi non lo sapesse, il crimine non va mai in vacanza.
E cosa c’è di meglio di una bibita ghiacciata al gusto di suspense?
“Il gioco dell’assassino” di Sandra Scopettone è stata la scelta vincente.
Verità e finzione, sostanza e apparenza, avere ed essere sono gli ingredienti di questo mix esplosivo dal sapore intenso. Nulla è come sembra. E la vera conquista sta nel riconoscere la autenticità di ognuno di noi. Facile a dirsi, difficile da mettere in pratica.
Catturata dalla copertina prima, dall’originalità della trama poi, questo è un libro che ho amato e divorato sin da subito. Man mano che le pagine scorrevano, mi rendevo conto di quante facce possa nascondere chi abbiamo accanto e magari crediamo di conoscere bene proprio come le nostre tasche. Le persone sanno mascherare la propria natura come quando si trovano davanti a uno specchio: l’immagine dovrebbe riflettere ciò che sono ma in realtà riflette solo ciò che ognuno decide di dimostrare di sé.
Mi riferisco a Kirk. Un giovane bello, educato e dei modi gentili che riesce subito a fare innamorare Anna, una ragazza di appena 17 anni da poco trasferitasi a Blue Haven Island a causa di un furto effettuato da suo fratello gemello Bill. Anna è attratta da ciò che vede, ma l’immagine che Kirk dà di sé corrisponde davvero a ciò che lui è?
Tutta la vicenda viene raccontata dalla prospettiva di Anna e filtrata attraverso le sue paure ed emozioni. Kirk, Dick, Larry, Charlotte and Nicky sono la famiglia lavorativa che si ritrova in questa nuova città dove i suoi genitori decidono di acquistare e gestire un ristorante per vivere. Tutto sembra andare per il verso giusto fino a quando, complice una pausa pranzo, il gruppo di ragazzi decide di sfidarsi al gioco dell’assassino. Un gioco apparentemente banale che viene preso però troppo sul serio da qualcuno che invece ne approfitta per commettere un omicidio. Avete capito bene: uno di loro viene ucciso. Non per scherzo o per sbaglio, ma per scelta. Irrazionale, agghiacciante e terribilmente reale.
La polizia risolve il caso seguendo la strada più semplice e plausibile, senza bisogno di prove. Sarà proprio Anna invece a decidere di voler andare più a fondo in questa storia, cercando e trovando cosa si cela dentro allo specchio dell’anima di Kirk e del suo assassino. Perché l’anima è pura e non conosce finzione.
Federica, 3^D
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