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Perché questo blog

Noi giovani redattori dell'Istituto Catanoso- De Gasperi, ci rivolgiamo soprattutto agli studenti del nostro Istituto, ai docenti e agli altri operatori scolastici, ma anche a chiunque mostri curiosità per il mondo della scrittura. Il blog contiene i resoconti di tutte le iniziative della nostra scuola, le informazioni relative a tutte le manifestazioni a cui la scuola partecipa, le interviste alle persone che abbiamo conosciuto durante l'anno e che hanno condiviso con noi il loro tempo e la loro professionalità.  Schoolofblog. Buona lettura!

La redazione del Blog

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Consiglio di lettura #9



Anche i nostri allievi più giovani si affacciano alla realtà del blog di Istituto, non temendo affatto di confrontarsi con un testo ormai classico della letteratura. Elena spiega il perché della sua scelta e consiglia una lettura che fa ormai parte del nostro patrimonio culturale, come europei e come esseri umani.


Di solito quando devo acquistare un libro la prima cosa che faccio è cercare informazioni sulla trama. Appena mi sono imbattuta nel libro Il diario di Anna Frank, con introduzione di Paolo Di Paolo, mi sono incuriosita leggendo passi tratti dal testo. Ho comprato questo libro anche perché in tutti questi anni di scuola abbiamo parlato molto di Anna Frank e di due gemelle (Andra e Tati) che sono state imprigionate nei campi di concentramento. Allora sono andata in libreria e ho comprato il libro. I miei nonni hanno detto di non leggerlo, perché mi sarei potuta intristire, ma io ho insistito. L’ho letto la prima volta e me ne sono innamorata. Poi l’ho riletto e da lì non volevo più smettere di leggere. Questo libro parla di una bambina felice con una famiglia che per lei era fantastica, aveva amici e una vita normale, almeno all’inizio. Con lei aveva sempre un diario che chiamò Kitty e che pensava un giorno di pubblicare. In quegli anni però era al governo un dittatore, Hitler, che è il responsabile dello sterminio degli ebrei (e di altre persone) nei campi di concentramento. In questi campi fu deportata anche Anna con la sua famiglia. Qui alle donne rasavano i capelli e a tutti quelli che ci entravano veniva marchiato un numero che da quel momento sostituiva il loro nome. I prigionieri dormivano in letti di paglia e mangiavano poco, per questo Anna si ammalò e morì. Secondo me questo diario fa capire a tutti che questo orrore non deve ripetersidi nuovo e che nessuno può essere privato della libertà e della vita a causa delle sue origini o delle sue convinzioni politiche.


ELENA 1^C




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