CONSIGLIO DI LETTURA #94
- ta. ga.
- 9 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Siete pronti per un lungo viaggio iniziato molti ma molti anni fa? Siamo nel periodo del Pleistocene e la nostra “guida turistica” è Edward, un padre di famiglia giusto e idealista. La storia de “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene” di Roy Lewis, che ho preso in prestito dalla biblioteca scolastica, però, verrà raccontata dal figlio Ernest...
In questo libro, che risulta abbastanza scorrevole, Lewis ha delineato in modo sarcastico e ironico lo stile di vita dei personaggi e ha invitato nello stesso tempo i lettori a riflettere e divertirsi.
Durante la lettura più volte mi è capitato di sorridere per le vicende buffe e le scoperte di Edward. Era un uomo scimmia mosso da una grande curiosità che, con le sue invenzioni, come l’arco, contribuì all’evoluzione dell'homo sapiens. Protagonista delle vicende familiari è spesso e volentieri anche il figlio (Ernest), il narratore della storia che si contrappone alle novità per paura e cerca di trarre vantaggio solo per sé stesso, mostrando avarizia.
Lewis mette in evidenza l'egoismo del singolo umano e l'avversione del progresso, con lo zio Vania, il più anziano della tribù.
Molte scene e molti aneddoti mostrano, con ironia, un forte senso critico nei confronti dei modi di fare dell'uomo moderno, che non si può considerare molto distante dall'uomo scimmia del Pleistocene. Un esempio è la figura femminile (il suo posto era la caverna), sarà sempre vista come meno evoluta rispetto all'uomo, che invece avrà tutti i diritti sulla “sua” donna.
Consiglierei questo volume a tutti i ragazzi e le ragazze, non per apprendere le scoperte o il periodo storico trattati, ma per ragionare e fare i paragoni tra il mondo di una volta e quello attuale... Siamo sicuri che ci siano differenze? Le situazioni sono veramente cambiate? Da quello che ho compreso, immergendomi tra le pagine de “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene”, ci sono ancora molte cose identiche che andrebbero modificate.
Mirco, 1^D
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