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Perché questo blog

Noi giovani redattori dell'Istituto Catanoso- De Gasperi, ci rivolgiamo soprattutto agli studenti del nostro Istituto, ai docenti e agli altri operatori scolastici, ma anche a chiunque mostri curiosità per il mondo della scrittura. Il blog contiene i resoconti di tutte le iniziative della nostra scuola, le informazioni relative a tutte le manifestazioni a cui la scuola partecipa, le interviste alle persone che abbiamo conosciuto durante l'anno e che hanno condiviso con noi il loro tempo e la loro professionalità.  Schoolofblog. Buona lettura!

La redazione del Blog

CUSTODIRE LA MEMORIA

In occasione del Giorno della Memoria, lo scorso 27 gennaio, è stata ospite del nostro Istituto Comprensivo la scrittrice Nicoletta Bortolotti, autrice del libro per ragazzi “La bugia che salvò il mondo”.  Gli alunni delle classi Seconde e Terze hanno dato vita a intensi ed emozionanti momenti di riflessione. Tra le varie attività proposte dai ragazzi, particolarmente toccanti e apprezzate dalla nostra ospite, sono risultati i versi delle due poesie scritte dagli alunni di 3^C. I ragazzi hanno messo nero su bianco le loro più intime riflessioni riguardo una tematica tanto delicata quanto commovente, la Shoah. Al termine dell’incontro la scrittrice si è complimentata con gli studenti per il tatto, la delicatezza e la maturità con cui hanno affrontato il racconto della deportazione e della morte e ha voluto tenere per sé, come ricordo della giornata, una copia delle poesie.



Viaggio senza ritorno

D’improvviso nel cuore della notte

i soldati buttarono giù le porte

gli ebrei spaventati

vennero deportati.

Gli bastava solo una carezza

per farli partire con leggerezza,

Incoscienti di ciò che sarebbe accaduto

la loro mente vagava nel silenzio assoluto

per vari giorni sui camion trattati come cani

senza distinzione tra bambini e anziani.

Ad Auschwitz, in una giornata di vento

furono portati in un campo di concentramento,

e dal momento che furono entrati

Compresero che da lì mai più sarebbero tornati.


Con gli occhi di un bambino

Da quando hanno preso me e i miei parenti

dei soldati con modi e toni prepotenti

e ci hanno portato in questo posto sconosciuto

in cui il mangiare era cibo ormai scaduto.

 

In questo campo circondato da filo spinato

di aiuto non ce ne hanno dato,

c’erano adulti e anziani divisi dai propri cari

e dovevano lavorare con macchinari.

 

Le persone diminuivano giorno dopo giorno

e a casa non facevano più ritorno,

noi bambini eravamo rassegnati

 

e sempre tristi e ammalati,

quando la guerra era ormai finita

moltissime persone avevano già perso la vita.  

Gli alunni di 3^C

 

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