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Perché questo blog

Noi giovani redattori dell'Istituto Catanoso- De Gasperi, ci rivolgiamo soprattutto agli studenti del nostro Istituto, ai docenti e agli altri operatori scolastici, ma anche a chiunque mostri curiosità per il mondo della scrittura. Il blog contiene i resoconti di tutte le iniziative della nostra scuola, le informazioni relative a tutte le manifestazioni a cui la scuola partecipa, le interviste alle persone che abbiamo conosciuto durante l'anno e che hanno condiviso con noi il loro tempo e la loro professionalità.  Schoolofblog. Buona lettura!

La redazione del Blog

NOTTI PRIMA DEGLI ESAMI #145

  • ta. ga.
  • 13 ore fa
  • Tempo di lettura: 5 min

Care compagne e compagni, gentili professori, è un misto di emozione e gratitudine che mi spinge, a pochi passi da un grande cambiamento, a ripercorrere gli ultimi tre anni di scuola media. Anni che, più di qualsiasi altro periodo della mia vita, mi hanno formata non solo dal punto di vista scolastico, ma soprattutto dal punto di vista umano. Hanno sicuramente contribuito a fare di me la persona che sono oggi, grazie ai compagni, ma in particolare ai professori, che mi hanno regalato momenti speciali. Sento il bisogno, profondo e sincero, di condividere con voi il valore di questi tre anni di scuola media. Ricordo ancora il mio primo giorno di scuola, quando io e i miei compagni sembravamo dei “pesci fuor d’acqua”, persi in un mondo che sembrava più grande di noi. La prima media è stata quella fase in cui ogni giorno portava con sé una nuova sfida. Ma erano anche i giorni in cui guardavamo con speranza gli alunni di terza, che ci rassicuravano e ci facevano ridere. Mi viene in mente la tarantella, quei momenti di leggerezza che ci aiutavano a dimenticare che per loro quella sarebbe stata l'ultima volta. Ci sembravano invincibili, ma in realtà anche loro erano solo ragazzi, in procinto di affrontare il grande passo. Poi venne la seconda media, in cui finalmente ci sentivamo un po’ più grandi. La classe si era unita, grazie all’arrivo di quattro nuovi compagni: tre ragazzi e una ragazza. Quest’ultima, insieme ad altre tre mie compagne, è diventata una delle mie migliori amiche. Infine, l'ultimo anno. Quello in cui l'ansia per l'esame ci accompagnava fin dal primo giorno. Ma non eravamo soli. In un modo che non avrei mai immaginato, le nove classi di terza si sono trasformate in un’unica grande famiglia, nonostante le differenze. Siamo stati insieme nelle gite, nei laboratori, e persino nei piccoli conflitti che ci hanno fatto crescere. E sì, anche nei gossip, nei litigi, nei primi amori. Perché siamo ragazzi, e anche questo fa parte del percorso. Ma è stato anche l'anno delle nuove scoperte, dei momenti di allegria e di unione. È sicuramente indimenticabile la gita in Toscana che ha segnato il nostro cammino. Non ricordo tanto dei musei, ma ricordo perfettamente le risate, le canzoni improvvisate, i giochi tra alunni e professori. Durante la gita in Toscana noi di terza F ci siamo ritrovati insieme a tutte le nove classi dell’istituto a girovagare in questa meravigliosa regione. Abbiamo visitato luoghi meravigliosi tra risate, cori improvvisati, eseguiti in onore dei professori, il grande cerchio in Piazza dei Cavalieri, le lunghe camminate, lo shopping sfrenato e le partite a biliardo surreali. Noi, tredicenni, distesi sui tavoli da gioco, tra tiri improbabili e battute divertenti e spiritose. E poi i professori, che per un attimo sono sembrati più bambini di noi. Credo davvero che tutta Firenze si ricorderà della 3F! Questo viaggio mitico resterà per sempre nel mio cuore. E come dimenticare il PON di arte? Tra cementite nei capelli o sui pantaloni preferiti, sapendo che non sarebbe mai più andata via! A rendere tutto più magico, era la presenza dei musicisti, che ci facevano divertire con la musica, scherzi e battute divertenti. È stato un tempo sospeso tra creatività e spensieratezza. Ma il vero cuore di questi tre anni è stato il nostro corpo docente, una famiglia di educatori che ci ha guidato passo dopo passo. Ogni professore ha avuto il suo ruolo ed è grazie a loro che oggi possiamo dire di aver fatto un percorso molto significativo. La professoressa Mele, ci ha insegnato e talvolta anche urlato che dobbiamo impegnarci e studiare non solo per i voti, ma per noi stessi, per la nostra dignità e per la nostra crescita personale. Abbiamo compreso che noi studenti non siamo numeri o medie, siamo persone che devono acculturarsi per affrontare al meglio la società del futuro, di cui saremo protagonisti. La professoressa Livoti, ci ha insegnato che studiare a memoria, “a pappardella” non serve a nulla, si dimentica in fretta. Ci ha ribadito più volte che studiare senza passione è inutile: solo uno studio profondo e voluto ci permetterà di vedere il mondo con occhi nuovi. È necessario capire, sentire, riflettere. La sua insistenza sulla necessità di comprendere a fondo ciò che apprendiamo ci ha aperto gli occhi su una visione più profonda della conoscenza, come quella degli autori e ci ha aiutato a evitare di ripetere gli errori del passato. Il professore Fortugno ha saputo far nascere in me la passione per la tecnologia. Con ironia, ci ha insegnato che la scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma un ambiente dove diventiamo responsabili delle nostre azioni e delle scelte che facciamo. La professoressa Marrara ci ha insegnato il valore dell’amicizia, del rispetto reciproco, della fiducia e della responsabilità. La professoressa Fiammella ha sopportato le mie ansie, le mie parole, anche quelle più insensate e mi ha ascoltata con pazienza, dimostrando sempre disponibilità. La professoressa Sacco ci ha fatto capire che la musica non è solo svago, ma anche terapia e libertà di espressione. Attraverso lo studio dei vari compositori ci ha fatto scoprire la bellezza della musica e ci ha fatto comprendere che non esistono solo le parole per esprimere se stessi. La professoressa Labate ci ha insegnato l’importanza dello studio e del metodo, della costanza e dell’organizzazione. La professoressa Sireni ci ha insegnato a pronunciare ogni parola in lingua inglese in modo corretto, ma soprattutto a comprenderne il valore. La professoressa Russo ci ha trasmesso il rispetto verso la figura dell’insegnante. La professoressa Lentini ci ha insegnato quanto sia importante mantenere una buona salute, fisica e mentale. E con affetto saluto anche i professori che non hanno potuto accompagnarmi fino alla fine, ma che hanno lasciato una traccia luminosa nella mia vita: la professoressa Cicciù, la professoressa Cuiuli, la professoressa Vero, la professoressa Pirilli e il professore Aricò. Ora, mentre ci prepariamo ad affrontare gli esami e la scuola superiore, mi rendo conto che quello che ci ha insegnato ogni professore non è solo un insieme di nozioni, ma una visione del mondo. Una visione che ci aiuterà a diventare persone consapevoli, capaci di affrontare le sfide della vita con coraggio e determinazione. Siamo pronti per il futuro, perché in questi anni abbiamo imparato a camminare con le nostre gambe. Ringrazio di cuore tutti i professori che ci hanno accompagnato in questo viaggio e, soprattutto, i miei compagni di classe. Insieme abbiamo creato ricordi che ci accompagneranno per tutta la vita. Siamo cresciuti insieme, tra risate, ansie, conquiste e sconfitte. E, in un certo senso, il nostro percorso non finisce con l’esame, ma continua, in ognuno di noi.

Maria Vittoria, 3^F

 
 
 

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