NOTTI PRIMA DEGLI ESAMI #162
- ta. ga.
- 9 giu
- Tempo di lettura: 2 min

Non riesco ancora a credere che siamo arrivati davvero alla fine. Cioè… tra poco non ci saranno più la nostra classe, i prof., la campanella, le solite battute. Sembra impossibile. Mi sembra ieri che sono entrata in prima media, piccolissima, con mille paure. Avevo paura di tutto: dei docenti, delle interrogazioni, dei corridoi, delle persone nuove. Ero la più piccola, quella che pensava: “Ma ce la farò mai?”. I primi tempi mi sentivo fuori posto. Tutto mi sembrava enorme e io mi sentivo minuscola, ma poi, piano piano, ho iniziato a parlare, a ridere, a farmi spazio. E tutto è cambiato: ho trovato persone speciali, che ora per me sono come una seconda famiglia; con loro ho passato momenti bellissimi, ma anche brutti. Abbiamo litigato, ci siamo abbracciati, abbiamo fatto pace. Abbiamo riso fino alle lacrime e ci siamo consolati quando qualcosa non andava. E adesso che ci penso… mi mancheranno tutti, anche quelli che pensavo di non sopportare: la mia classe è sempre stata rumorosa, confusionaria, ognuno con i suoi modi, ma è proprio questo che la rendeva unica. C’era sempre qualcuno che faceva una battuta nel momento giusto, qualcuno che ti dava una mano senza renderlo troppo evidente, qualcuno che ti capiva con uno sguardo. E anche se ognuno andrà per la sua strada, io queste persone non le dimenticherò mai.
In questi tre anni ho imparato tanto: non solo durante le lezioni, ma anche fuori.
Ho imparato che va bene avere paura, che si può sbagliare e poi ricominciare.
Ho imparato a credere un po’ di più in me stessa, anche se ogni tanto mi sento ancora insicura. Ma adesso so che posso farcela, anche quando sembra tutto troppo.
Adesso sta per arrivare quello che chiamano il primo vero esame della vita. Tutti lo dicono come se fosse una cosa gigante. E forse lo è. E sì, ho paura. Non so come andrà, ho paura di non ricordarmi le cose, di bloccarmi, ma dentro di me sento anche qualcosa di diverso: una specie di forza nuova, come se questi tre anni mi avessero preparata, un po’ alla volta, a questo momento. É tutto così strano: all’inizio del triennio ogni giorno sembrava lunghissimo, ora invece tutto sta passando troppo in fretta, come se qualcuno avesse messo questi anni in ×2. Ogni cosa mi sembra “l’ultima”: l’ultima verifica, l’ultima merenda insieme, l’ultima mattinata passata a ridere senza motivo. E più si avvicina la fine, più tutto mi sembra importante, anche quello che prima non lo era. Questi anni, con tutte le emozioni che mi hanno fatto provare, sono stati davvero importanti. Mi hanno cambiata, mi hanno fatta crescere. E anche se mi mancheranno, anche se vorrei fermare il tempo… so che è giusto che resti tutto così.
Ilaria, 3^C
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