Pochi anni fa, quando ero in prima media, mi sentivo una persona ormai cresciuta, non andavo più alla primaria e odiavo profondamente quando le persone mi chiamavano “bambina”... eppure, a dire la verità, lo ero e come, ero ancora nella fase dell’infanzia, o meglio dire, infanzia caratteriale. Ve lo assicuro, ero seriamente insopportabile. Avevo, però, anche dei pregi, come la curiosità e l’intelligenza. Non credevo di frequentare la scuola secondaria di primo grado, mi sembrava tutto un sogno.
Ma perché sto parlando della prima media? Sono in terza!
Ora posso dire che sto attraversando la fase dell’adolescenza sia fisica, sia caratteriale, ma non è questo l’importante: oggi sono qui per raccontarvi e per condividere alcuni dei miei pensieri personali.
Quest'ultimo anno è volato: esatto, proprio così, è volato! Ma com’è possibile? Sono abbastanza sicura che ieri era settembre, com’è possibile che siamo già alla fine? Anzi, non ero in seconda? Non posso essere già alla fine. Non sembra vero che passerò alle scuole superiori e conoscerò nuovi compagni e nuovi docenti. Esami? Ma sono ancora al primo anno! Anzi, al secondo! NON posso essere in terza e non lo sarò mai.
Beh, queste sono state tutte le mie negazioni sul fatto che sto crescendo e che l’anno prossimo sarò al liceo. Mi sembra strano, il tempo sta passando troppo in fretta e non ci sto capendo più niente: l’altro ieri avevo 11 anni, ieri 12, oggi 13 e domani 14,è come se facessi il compleanno tutti i giorni.
Beh, ora non posso negare che sono arrivata agli esami: è da settembre che i professori ne parlano e hanno continuato per mesi e mesi fino alla fine, senza sosta. Ma è più che normale, loro ci vogliono ben preparati e sicuri di noi senza ansia, paura, nervosismo, paranoia o qualsiasi altro sentimento negativo che ci blocca la strada inutilmente, facendoci “fallire”. Per quanto riguarda me, sono sempre più sicura e fiera di quello che sono, a differenza del primo anno, le insicurezze ci sono ancora ma stanno piano piano andando via. Quest’anno è stato il migliore di tutti, non solo perché ho accresciuto la mia autostima, ma anche per il fatto che mi sono sentita parte del gruppo classe: se la me di prima incontrasse la me di ora si stupirebbe fino a svenire. Non mi ero mai integrata così tanto, di solito ero la prima a escludermi da sola per poi lamentarmi del non essere parte del gruppo.
Basta, sto divagando troppo, torniamo dritti al punto: gli esami e le notti prima di essi. Oltre alla paura, proverò anche emozione, l’emozione di uscire dalla Secondaria di primo grado dopo tre lunghi (corti) anni. Finalmente.
Alessia, 3^D
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