Scoprire i siti archeologici e la storia millenaria della nostra città. Questo l’obiettivo di "Reghion blow up", l’uscita didattica che, lo scorso 20 ottobre, ha coinvolto noi alunni delle classi 1^D e 1^E della Scuola Secondaria di primo grado. Un viaggio tra le meraviglie di Reggio, passando tra le vie e vedendo monumenti e paesaggi mozzafiato. Ad accompagnarci è stato il filosofo “Aristotele”, la nostra guida turistica speciale che ci ha illustrato l’itinerario greco- romano. Quest’uscita è stata organizzata per farci conoscere meglio la storia di Reggio, una città fondata 2700 anni fa dai Calcidesi, un popolo proveniente dalla greca Calcide. Ammirando la sontuosità della cattedrale, abbiamo appreso che a Reggio Calabria nel 58 d.C. si fermò San Paolo, prima di essere giustiziato a Roma, e qui, via mare, iniziò a proclamare la parola di Dio. Si dice nella Bibbia che San Paolo trovò la città in festa, ma non era per la sua presenza, bensì per la dea Diana. Il Santo decise comunque di parlare di Gesù, anche se il popolo all’inizio non voleva ascoltarlo… Proseguendo il nostro tour, abbiamo ammirato anche le terme romane. Ci è stato spiegato che questo sito archeologico esiste perché nel 1908 ci fu un violento terremoto e, durante la ricostruzione della città, scavando lo trovarono. Risalgono all’epoca romana e si tratta di terme pubbliche, con il pavimento realizzato con mosaici geometrici e lungo le pareti sedili e gradini per raggiungere le vasche di acqua calda e fredda. In seguito abbiamo capito come funzionavano. Per riscaldare l’acqua, veniva scavata una stanza sotterranea in cui si accendeva un focolare e la parte sovrastante veniva ricoperta di mattoni, così che il vapore acqueo caldo fuoriuscisse. Le terme che contenevano acqua calda venivano chiamate in latino “calidarium”, quelle con acqua tiepida erano dette “tiepidarium”, e infine quelle di acqua fredda “frigidarium”. Arrivati alle mura greche la guida turistica ha spiegato che sono state costruite con mattoni appoggiati su una base di pietra. I blocchi di cinta servivano per proteggerci dagli attacchi del mare. La tappa successiva è stato l’Ipogeo, scavi sotterranei situati sotto piazza Italia. Abbiamo appreso che esistono 11 strati di epoche diverse perché, quando cedeva un palazzo, era normale spianare tutto e costruire sopra, così nel corso dei secoli si è creata tale stratificazione. Qui sono stati trovati ceramiche e vasi di epoca romana. Ci siamo, quindi, spostati in via Giulia, chiamata in questo modo in memoria della figlia di Ottaviano Augusto, che era stata esiliata a Reggio dal padre. Alla fine del percorso abbiamo visto l’Odeion, che era un teatro con i gradini di pietra che fungevano da sedie. Questo luogo, però, ospitava anche riunioni politiche. “Reghion blow up” è stata un’esperienza sorprendente perché abbiamo avuto modo di vedere con altri occhi posti che frequentiamo ogni giorno e di cui non conoscevamo la storia!
1^D
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