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Yoko Komai, protagonista del libro “Amore, destino e fiori di loto”, di Irene Zanetti è una quindicenne figlia di un nobile samurai del Giappone feudale, che desidera seguire le orme del padre ma, nonostante le sue abilità fisiche e di schermidore, ciò le è impedito perché donna. Tuttavia, questo personaggio, che manifesta nel racconto una grande ostinazione e determinazione, non si dà per vinto e, grazie alla sua perseveranza, continua ad allenarsi di nascosto. Un demone-volpe, in cambio della restituzione di una sfera magica sottrattagli accidentalmente da Yoko, la trasformerà in un ragazzo, dandole così la possibilità di realizzare davvero il suo sogno. Yoko, adesso Satoru, è infatti una grande sognatrice e spesso nel racconto viene sottolineata questa sua tendenza a perdersi in sogni e fantasie. All’inizio del racconto viene descritta come “ragazza energica”, anche se durante lo svolgimento della trama non lo dimostra, perché è più che altro impegnata a svenire o a deprimersi a causa delle sue peripezie amorose. Anche nella sua favolosa metamorfosi maschile le viene detto che il suo animo non sarebbe cambiato restando “cuore di donna". Le avventure si susseguono fin quando, per l’appunto, incontra Izumi, figlio del famoso samurai detto “leggenda vivente”. Qui la protagonista, nelle vesti di ragazzo, è assalita da dubbi ed incertezze, che effettivamente rivelano la sua grande insicurezza, che contrasta con tutta la determinazione mostrata all’inizio. Yoko deve scegliere se realizzare le sue aspirazioni combattive o rompere l’incantesimo e vivere la sua storia d’amore con Izumi. Yoko inizialmente decide, anche se con grande sofferenza, di mantenere il suo obiettivo: diventare un samurai al servizio di Hajime Suou, che si scoprirà un bimbo di circa dieci anni a capo della Shogun. In alcune parti del racconto, dunque, si può capire la grande sensibilità di questo personaggio. In generale, la narrazione non lascia molto spazio per il character development dei personaggi, ma si concentra molto sull’intreccio delle vicende. Yoko è quasi sempre ritratta in questo stato di agitazione amorosa per il suo Izumi, fatto di batticuori, gioia, sofferenza e gelosie. Il che risulta molto deludente, se si pensa che all’inizio viene presentata una ragazza fuori dagli schemi e decisa a non farsi schiacciare dai pregiudizi nei confronti delle donne. Infatti, come da migliori fiabe firmate Disney, alla fine lascia la katana e indossa l’abito da sposa… Nonostante questo, consiglio il libro a chi ama l’avventura, il ritmo serrato, il lieto fine. In alcuni punti inoltre, il racconto diventa avvincente: ci sono delle sequenze interessanti quando vengono descritti gli stati emotivi di Yoko e il tema amoroso e quello della gelosia sono trattati abbastanza bene. In definitiva è un buon libro per ragazzi che vogliono cominciare a cimentarsi con la lettura, perché la narrazione è scorrevole, il linguaggio semplice e la lettura fluida.
Zoe 1^D
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