All’inizio del primo anno nella Scuola Secondaria di primo grado “A. De Gasperi” ero timido e insicuro, ma grazie ai miei compagni, che mi hanno sostenuto, aiutandomi ad ambientarmi, ho superato questa difficoltà. Purtroppo in seconda sono stato bocciato e di conseguenza separato dai miei amici. Entrando in una nuova classe, già collaudata, sono tornato a sentirmi insicuro e fuori posto. Adesso che sono giunto quasi alla fine del percorso, posso dire che porterò con me molti ricordi belli e meno piacevoli. Sono rimasti impressi nella mia mente: l’unione, la complicità, l’affetto che c’era tra me e i miei compagni dei primi due anni. Noi non eravamo solo una classe … eravamo una squadra! Con i nuovi ragazzi, invece, mi sono sentito escluso quasi da tutti, ma non ho dato troppo importanza a quest’aspetto perché ho pensato da subito che fosse solo una fase e che sarebbe passata. Nonostante ciò, grazie a una presenza adulta al mio fianco, pronta ad aiutarmi in ogni momento, ho superato questo problema. Quello che ho vissuto è simile a quanto è successo a Yong, protagonista del brano “Senza ipocrisia”, tratto dal libro “Fra me e te” di Marco Erba, che abbiamo letto in classe durante quest’anno scolastico. Lui è un ragazzo cinese discriminato perché vittima dei pregiudizi degli altri. Addirittura i coetanei lo ribattezzano “Mandorlino” per il taglio allungato dei suoi occhi. Alla fine, però, anche per lui arriverà il riscatto e riuscirà a integrarsi nel gruppo. Porgo i miei saluti e ringraziamenti al Dirigente scolastico e ai professori che mi sono stati d’aiuto.
Thomas, 3^B
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