“Notte prima degli esami”…famosa commedia italiana che sicuramente voi professori conoscerete. Personalmente quando ho sentito il titolo mi sono incuriosita, mi sono chiesta cosa avrà di così interessante questa notte tanto da ispirare un film? Adesso credo proprio di saperlo! Mancano poche settimane alla mia personalissima "notte prima degli esami" e la sto vivendo ogni notte. Anche se nel film i protagonisti sono i ragazzi di un liceo, quindi più grandi di me, con problemi diversi, come i primi amori, la preoccupazione per lo studio, la paura, l’ansia, il nervosismo dell’ultimo mese, gli incubi e le speranze sono molto simili. Da qualche tempo i professori non fanno altro che prepararci per il fatidico momento con mappe concettuali, elaborati, interrogazioni e ripetizione degli argomenti per farci sentire preparati e sicuri. Ma com’è possibile arrivare pronti? Pronti per cosa? A rispondere alle domande dei docenti, a discutere il nostro elaborato, a non farci sopraffare dall’ansia, a esporre correttamente senza dimenticare nulla. Oltretutto a preoccuparmi non è certamente solo l’argomento di storia da collegare a quello d’italiano o di spagnolo, ma soprattutto quello che verrà dopo quella notte o meglio quel giorno. La fine della scuola secondaria di primo grado è l’inizio di una nuova fase per noi adolescenti, siamo arrivati in prima che eravamo davvero dei "mocciosi", piccoli, timidi, spaventati e in terza ci siamo ritrovati tutti più alti, con i brufoli e un po' di spavalderia che, in alcuni casi, non guasta. Eppure a settembre saremo nuovamente i mocciosi del primo anno! Nuovi compagni, nuova scuola, nuovi docenti, nuove speranze e forse nuovi brufoli! Basta! Non posso certo pensare a come mi sentirò in futuro! Adesso devo preoccuparmi solo di quella notte… la mitica, indimenticabile ma non unica “notte prima degli esami”.
Myriam, 3^B
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