È una strana notte quella prima degli esami. Una notte, come canta Antonello Venditti, di lacrime e preghiere. Notte di ansia, in cui ci domanderemo se uscirà proprio il nucleo tematico che ci aspettavamo. Poco importa come la passeremo: tra i libri cercando di fermare nella memoria tutti i dati possibili, con gli amici a cantare, da soli a pensare o con le famiglie a cercare un confronto. In ogni caso, per la prima volta, ci renderemo conto che il tempo scorre troppo velocemente e ci rimprovereremo, probabilmente, di non aver studiato di più. È la notte dei genitori che, con un misto di orgoglio e timore, si stupiranno di come i loro piccoli siano già diventati adulti. E per tutti coloro che gli esami li hanno superati, è la notte dei ricordi. In questo triennio sono diventata una persona migliore: più educata, responsabile, sono riuscita a tirare fuori il meglio, ma soprattutto sono divenuta più sicura di me stessa. All'inizio è stato difficile adattarmi a una nuova classe e a nuovi compagni, ho sofferto in alcuni casi e mi sono anche privata del divertimento, ma grazie ai miei professori sono stata capace di godermi le varie uscite didattiche o i momenti di svago durante l’orario scolastico. Ovviamente ringrazio i docenti che mi hanno aiutato nel momento del bisogno. Non dimenticherò mai questi tre anni di Scuola secondaria di primo grado, perché mi hanno fatto crescere e forse maturare un po'; nessuno di noi li scorderà mai. Da settembre in poi si può dire che non saremo più guardati come bambini, ma come adolescenti. Il ricordo di tutti voi rimarrà per sempre nel mio cuore.
Aurora, 3^B
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